lunedì 29 giugno 2009

Benvenute.

Perché un blog, e poi magari un sito, e poi magari un'associazione di mamme che studiano?
La premessa è questa... Cosa si fa in Italia per le studentesse, le dottorande, le ricercatrici che hanno dei figli?
Nulla.
Non esiste nulla, non esiste una riduzione delle tasse, non esistono asili all'interno delle università (e nei casi in cui esistono, sono per i dipendenti dell'università e non per le studentesse), non esistono aumenti delle borse di studio delle dottorande (quelle che hanno una borsa) per le mamme.
Allora, se non ho la borsa e devo anche pagare un asilo nido, come faccio a dedicarmi ai miei studi?
Perché lo Stato e le università sono totalmente incapaci di pensare a questo, come se non esistessimo?
Perché il nostro paese mette le studentesse nella condizione di ricorrere molto spesso a un aborto perché non saprebbero come mantenere il figlio?
Solo da noi la scelta, per chi studia ancora, si limita a tenere un figlio o abortire?! Ma perchè?!?!?!
Sono stanca, arrabbiata. Sono stufa di dover sempre rinunciare a qualcosa, nel mio paese, perché ho SCELTO di avere un figlio a 26 anni.
Ci si lamenta che in Italia non si fanno più figli, che siamo un paese di vecchi.
Ma siamo sicuri che siano i giovani a volere così? Siamo sicuri che le studentesse, se avessero la possibilità di poter scegliere, non sceglierebbero di avere dei figli prima?
Non dico che bisogna incoraggiare le teen-ager a riprodursi, ma dico che una donna che sta facendo un dottorato o sta ancora studiando deve avere la libertà di scegliere quando fare un figlio. Che non deve rinunciare ai suoi studi per questo. Che non deve essere sempre lei a sacrificarsi, mentre il marito compagno fidanzato o quello che sia continua la sua carriera.
Dico che dobbiamo unirci per cambiare questa situazione.
Allora lancio un appello alle donne (ma anche agli uomini) che hanno un interesse in questo. Uniamoci, iniziamo a creare un gruppo di pressione. Magari organizziamo una conferenza, partiamo da questo, e poi si vedrà. Ma dobbiamo smettere di subire la situazione, cavolo.
Io conosco altre tre studentesse con figli almeno, sicuramente anche tu che leggi ne conosci altre tre. E allora, fai passare questo messaggio.
Poi, quando saremo un numero decente, penseremo al resto. Vi chiedo di lasciare un commento col nome, il cognome, la facoltà e la città, e una vostra piccola descrizione, se vi va.Mi serve per iniziare a capire quante siamo. Non è che il primo passo, sia ben chiaro. Questo è un progetto che sta nascendo ora, che faremo nascere noi stesse.
Unite, ci e vi voglio.

4 commenti:

  1. ci sono anch'io! Gigiag (da mamme2008)

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  2. ci sono anch'io! 26 anni, un figlio di 11 mesi e al secondo anno della laurea specialistica in lingue.

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  3. ehm io sto facendo un PhD in patologia e la mia bimba ha 4 mesi ma la verita' e' che son gia' 3 anni che vivo a Sydney. Ne' fare ricerca ne' fare figli mi era possibile in Italia...

    federica

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  4. Ci sono (quasi) anche io 32 anni fuggita all'estero, tornata in Italia per amore ... ora temporaneamente ripartita per un mese negli USA e ... al terzo mese della prima gravidanza. Nel mio lab di PhD italiano (considerato aperto di mentalità) accettavano una maternità "capitata" durante il dottorato ... ma se per caso era sfacciatamente voluta è capitato anche che si tacesse di fronte ad una "rinuncia forzata". E di questo mi sono sempre vergognata. Io di figli durante il dottorato non ne ho voluti anche perchè mancava l'amore maturo, ma se li avessi voluti, non avrei trovato strada semplice. Ora che sono tornata a fare la mezza disoccupata ... tutti contenti che sono incinta e anzi a consigliarmi di fare un figlio per riempire il vuoto lavorativo ...
    e invece io il figlio l'ho fatto quando le cose hanno ripreso a marciare, con un contratto alle porte e una partenza imminente ... perchè un figlio non lo fai per riempire un vuoto di disoccupazione.
    Ora ho trovato in chi mi offre il nuovo contratto alle porte molta disponibilità nei confronti di questa gravidanza ... contratto anticipato per consenitrmi di partire prima, finire in tempo e di usufruire di un po' di miserrima maternità che la gestione separata dell'inps mi riserva. beh ho scritto troppo, ma volevo dirci che ci sono anche io.

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